mercoledì, dicembre 06, 2006

Tutta una questione di mira

Si insomma questa volta ha passato ogni limite cazzo...non posso stare insieme ad un totale squilibrato mentale...mi piace e tutto quanto, bel visino, bel culo, non gli puzza l'alito e non è poco ma porca troia!!! non è normale...ma sì sto parlando del mio ragazzo...l'altra sera...l'altra notte avrei voluto dirgli: "ok bello tu sei tutto suonato facciamola finita qui ok? come se nulla fosse mai successo" ma il coraggio non ce l'ho avuto...si insomma...a volte essere troppo precipitosi non paga...ma dico...ci conosciamo da un mesetto scarso, un fottuto mese striminzito e me ne ha già piantato di stronzate...come quando una settimana fa eravamo nel solito bar merdoso di bergamo a berci una birra marcia, con qualche pistacchio toccato da dieci cento mille mani sporche di piscio, e lui è lì davanti a me, che mi prende la mano ed inizia a dirmi qualcosa tipo "sai...lo so che ci conosciamo da poco...ma a volte ci vuole poco tempo per capire...si...quando conosci una persona speciale...o che pensi sia speciale...anche se non la conosci molto..." si stava incartando...era in difficoltà palese...ma era dolce il suo tentativo di comunicarmi qualcosa...beh proprio in quel momento arriva un uomo, tipo indiano ma non era indiano, e ci mostra delle rose rosse rinsecchite e rantolanti...io gli faccio il segno di no, che non ci interessano, ma lui insiste, in effetti nel pub c'eravamo solo noi, a quel'ora bergamo dormiva, anzi era in coma, gli dico "guarda no...davvero...non insistere" e questo indiano se ne esce con un irresponsabile "non voglio niente, è un regalo per te". Non sapeva che trenta secondi esatti dopo si sarebbe ritrovato orizzontale, svenuto, in un lago di sangue sgorgante da un naso rotto. Il suo. Inutile che vi dica chi fu l'arteficie di questo bel casino. Il mio bel fidanzatino fuori di testa. E poi via di corsa mano nella mano (ma che romanticheria) verso la macchina e su su per le mura di città alta a cercare un posto imboscato in cui infilarci. Non per fare roba figuramoci. Per nasconderci dagli sbirri. Ma cazzo dico io...è la quarta...quinta volta che usciamo e tu mi trasformi il naso di un povero porta-fiori in una fontana zampillante. E si che tutto incominciò da un colpo di fulmine...mi ricordo come se fosse ieri (ok era meno di un mese fa ma è tanto per rendere il presente storico ancora più storico) il nostro primo incontro: mi stavo scaldando una pasta del giorno prima, il sugo aveva uno strano colore tendente al rosso bruciato, e la guardavo con la stessa noia e svogliatezza con cui si guarda il cibo quando lo devi mangiare da solo davanti all'orologio della cucina...din don sento. è il mio campanello. apro la porta. davanti a me si presenta un povero cristo inzuppato dalla testa ai piedi (fuori pioveva ferocemente, uno di quei giorni in cui il cielo si incattivisce e non vuole sentire scuse: prendetevela tutta quest'acqua bastardi!!!) non era un bello spettacolo. la sua faccia però non era triste o frustrata quanto tanto tanto incazzosa. infatti dalla sua bocca secca uscirono un paio di frasette tipo: "ascolta stronza" - si riferiva a me intuii - "io prendo 10 centesimi pidocchiosi per ogni elenco che consegno. c'è un piccolo problema: se non riconsegno anche quelli vecchi indietro non prendo un cazzo di niente. immaginavo che dietro a questa porta ci sarebbe stata una cazzo di ragazzina con quella tua faccia strafottente. ora cazzo, dammi questa merda di elenco telefonico così posso riscuotere altri 10 centesimi marci da quei laidi da cui lavoro. muovi il culo grazie." aspetta. girai i tacchi senza chiudere la porta, attraversai il corridoio di casa mia, presi l'elenco vecchio con due mani, tornai indietro alla porta e con tutta la mia forza glielo lanciai addosso. avete presente quanto pesa un elenco del telefono? potevo ammazzarlo. me ne pentii l'attimo dopo in cui mollai la presa. e lo mancai. non so come ma lo mancai. come la scena di pulp fiction in cui jules svuota l'intero caricatore della pistola sul muro, mancando completamente il suo bersaglio immobile. una roba del genere. ma qui si finì a ridere. l'elenco attraversò il pianerottolo finendo contro la finestra aperta. credo che per un paio di centimetri non sia volato giù dove ci sono i parcheggi per le auto...mentre io dicevo: "vuoi entrare un attimo ad asciugarti...sembri un...un pulcino bagnato ehehe." come risposta lui starnutì un si. in due, la pasta bruciata non era poi neanche tanto male. come vedete, non sono una di quelle che cerca il pelo nell'uovo...mi ha datto della stronza, della ragazzina strafottente, mi ha detto di muovere il culo e io l'ho invitato a pranzo. qualcun altro non l'avrebbe visto esattamente come il migliore degli inizi per una storia d'amore. eppure le cose poi hanno cominciato a girare bene. fino all'altra sera. a casa mia. tutto perfetto: cena fuori, un mare di risate e cazzate, un bel pò di vino, qualche frase romantica. finiamo a letto. era la prima volta insieme. non sono mica una cazzo di troietta che la dà subito al primo ragazzo che mi consegna un elenco nuovo del telefono. insomma non starò qui a farla tanto lunga...arriviamo al dunque e lui tira fuori dalla tasca dei jeans qualcosa che pensavo dovessero essere i preservativi e infatti lo erano...solo che...quando se ne infilò uno...c'era qualcosa che non mi quadrava...passi il colore verde...ma in corrispondenza del glande c'era come una specie di stemma, di logo tondo...mi avvicino per guardarlo meglio e vedo una specie di donna coi capeli fluenti e una corona...e poco distante da quella riconosco la forma di tante piccole tazzine di caffè disegnate...ma che cazzo di condom è questo? chiedo un pò spiazzata e lui mi informa che è la nuova linea di preservativi della catena Starbucks, nota multinazionale americana che oltre ad occuparsi di caffè e ristorazione, si è buttata pure sul business della musica e dei film. Devi sapere - mi dice eccitato il mio fidanzatino - che il proprietario della Starbucks, tale signor Howard Schultz, possiede pure una squadra di basket, i seattle supersonic!!! e ha da poco lanciato anche una linea di preservativi. "sticazzi" dico io. "Quel cosa non entra dentro di me, questo è poco ma sicuro...non vorrei che anche tu mi diventi supersonic..." gli butto lì. pensavo: ora lo scherzo finisce e si mette un preservativo come cristo comanda. invece no. figuriamoci. lui mi esce con sta frase: "Non esiste sulla faccia della terra che tu possa scindere sesso da Starbucks. Non puoi dividere sacro e profano. Non puoi, non devi, non lo farai." Ok bello, gli rispondo io, quando avrai finito con queste stronzate fammi un fischio. Tu sei cotto come una zucchina. Io vado a farmi un caffè...anzi un thè...che di caffè ne ho già visti abbastanza. Lo trovai mezz'ora dopo addormentato, con ancora quell'affare infilato. Più ci penso e più...mi sa proprio che ora lo chiamo e lo mollo.
NOTA AL MARGINE: ringrazio gasta per avermi costretto a scriver un post con la seguente frase
"Non esiste sulla faccia della terra che tu possa scindere sesso da Starbucks. Non puoi dividere sacro e profano. Non puoi, non devi, non lo farai." Come vedi nicolino, ti ho bagnato il nasino...*
E rilancio!!! Ora tu devi inserire la seguente frase nel tuo prossimo post (ma mica per finta come hai fatto prima, spappolandola qua e là a tuo piacimento, troppo facile così, devi ficcarcela dentro uguale o sei una faccia di maiale pappappero):
"Pianse tutta la notte mentre ci pensava. Un fiume in piena. Poi, di colpo smise. Come se avessero chiuso contemporaneamente tutti i rubinetti. Si alzò in piedi e uscì di casa. Alle 4 di notte di quel 10 agosto, a bordo della sua vespa verde, l'aria era assai più fredda di quello che immaginava."
Buon divertimento! : )