lunedì, settembre 26, 2005

Lettera aperta ai V.I.P.

I fatti drammatici degli ultimi giorni mi hanno dato tanto da pensare e quindi ho ritenuto che fosse necessario scrivere due righe..pardon..due parole in merito a questi brutti fatti che stanno gettando un'ombra inaspettata sul vostro fantastico mondo.
Cari V.I.P., noi vi adoriamo, seguiamo con passione le vostre storie alla tele, uno che ama l'altra, lei che tradisce il primo facendosela con il secondo che però si scopre essere il figlio del padre scomparso cinquanta puntate prima che però in realtà non è proprio il padre..insomma le vostre intricate vicessitudini fanno parte anche della nostra vita, la fiction non è solamente fiction quando entra piano piano nelle nostre case e nella nostra umile realtà..come potete deluderci in questo modo? E poi perchè?
Avete il cane, il pitone, i cavalli, le cavalle, gli unicorni, avete belle donne, anche quelle che costano tanto, villoni da paura che un giorno non basta a camminarci dentro che ci si perde da quanto sono grandi e pieni di specchi (cioè..così io me le immagino), siete pieni di amici che vi salutate a vicenda in tutte le trasmissioni (come potete aver paura di rimanere soli?), vi abbracciate sempre quando vi incontrate con tanto di bianchi sorrisoni splendenti, qualcuno di voi ha anche la barca, la quarta e quinta casa..ora io dico..ok fare le feste o i party come li chiama la brava Parodi e il simpatico Cucuzza..passi pure fare tardi in piscina con la musica alta che tanto i vicini non si lamentano perchè siete dei V.I.P. e nessuno si immagina lontanamente di rompervi le balle..va bene anche un pò di alcool se no mi direte voi che festa è..però dai..lasciate stare la polverina bianca che vi fa tanto male..che poi ci sono quegli infami dei giornalisti sempre a caccia di scoop che non vedono l'ora di infangare la vostra fulgida stellina..promettetemi di non usarla più la polverina, e neanche le pastigliette che non venitemi a dire che vi servono per la gola arrossata o per la tosse che non vi credo più..e neanche i mix di alcool e polverina sembra facciano tanto bene a vedere le facce dei vostri poveri amici che hanno sgamato in questi giorni. Avete visto come erano sbattuti nella fase cosiddetta down? Sembravano davvero tristi e smarriti e fa un certo effetto confrontandoli con quei visi sorridenti e solari che siamo abituati a vedere nella fiction e nelle amate soap.
Insomma dai cazzo..due dita di cervello come dice mio padre!! Vi fa male!! Non prendetela più sta cosina che vi piace tanto che poi magari la prende un vostro amico/a che non è tanto abituata e poi vi muore in casa..eccerto che poi ci si arrabbia, però anche voi mica dovevate dargliela cavolo!! O se proprio non potete farne a meno perchè vi rende così sicuri di voi e tanto simpatici e disinvolti davanti ai flash e alle telecamere (come in effetti anche a noi piace tanto vedervi) almeno fatene un uso controllato, magari una dosina al giorno per rimanere lucidi durante le registrazioni o la diretta però poi basta eh! Non datela a sconosciuti che vengono a tenervi compagnia durante il giorno o la notte che poi visto come finisce?! Dai cazzo! Un pò di forza di volontà..che poi anche noi si finisce che non vi amiamo più così come prima se scopriamo che avete anche voi certi vizietti..ma no dai..vi amiamo come prima però dovete essere da esempio..da modello come si dice..sennò chi cazzo imitiamo noi se voi V.I.P. ci deludete così tanto da farci perdere tutta la fiducia che riponiamo nei vostri amati personaggi? Ecco bravi..mi è venuta un'idea..visto che in fondo anche voi siete esseri umani come noi..pieni di merda e di problemi fino al collo, perchè non prendete spunto anche voi dagli stessi eroi che impersonate? Loro non pippano mai, non sono mai fradici di vodka, non si schiantano in autostrada a 300 all'ora e passa..allora dai...promesso?
Mi raccomando..anzi scusate per la sfuriata..so che non ce n'era bisogno..che siete adulti e vaccinati come si dice..so che molti di voi hanno faticato tanto per salire, perchè prima erano tanto poveri ed è giusto che ora vogliano proprio godersela sta vitaccia..quindi non vorrei davvero apparire ai vostri occhi lucidi come un antiquato bacchettone...ma vi prego..una sola cosa vi chiedo..un pò di moderazione così che noi poveracci possiamo ancora continuare a sognare grazie a voi, alle vostre strorie, anche se a volte non ci capisco niente che sono così incasinate da far passare la voglia..vabbè..vi abbraccio forte sperando di non dover tornare di nuovo sull'argomento che c'ho altri cazzi io di cui scrivere.

domenica, settembre 25, 2005

In a little row boat

Imprigionato tra televendite di materassi e di seconde case in montagna, video di alpini non ubriachi e clienti che vogliono il loghetto di un colore un pò più vivace e meno opaco, mi riesce difficile concentrarmi su progetti ed idee un pochetto più artistiche. La barca è apparentemente ferma; in verità si trascina stancamente verso un traguardo novembrino per il quale si è remato per mesi e per cui non c'è più bisogno di vogare. Il problema è quel traguardo potrà diventare anche un punto di partenza o di definitivo approdo. Il tempo e gli stimoli sembrano aver raggiunto il minimo storico ed è difficile pensare di sfornare lavori ed idee geniali nel week-end dopo una settimana di lavoro intenso e stressante dettato da continue scadenze che si tramutano inevitabilmente in leggeri ritardi e telefonate di scusa. Chi spronerà chi a continuare a fare cose per cui non si è pagati e che forse non porteranno nè soldi nè soddisfazioni? Ha senso allora che tutto questo diventi soltanto un hobby? E se diventasse tale, è pensabile ottenere gli stessi buoni risultati finora raggiunti? Chi ci darà la forza e la voglia di trovarci ancora in una piccola stanza, nel fine settimana, rinunciando a ore di riposo e di salutare snebbiamento, per discutere, proporre, buttar giù idee, costruire, insomma...dare vita a dei sogni? Che come ogni sogno che si rispetti sembra assurdo ed inarrivabile fino al momento in cui ci si accorge che è divenuto realtà; ma perchè lo diventi c'è bisogno di dosi di fatica, tempo e sacrificio che trasformino la speranza e il desiderio in azione. Ne abbiamo parlato più e più volte di questo pericolo ma non vivendolo ci sembrava facile da superare: certo che ci incontreremo ancora per scrivere frasi e disegni su di una moleskina; certo che troveremo gli stimoli per fare nuovi video; certo che il lavoro non ci risucchierà tutta la nostra energia e la nostra creatività. Balle. Solo ora capisco cosa significhi la parola week-end, priva di alcun senso fino a poche settimane fa, quando il lunedì e il sabato erano due giorni difficilmente distinguibili. Di certo non c'è più nulla. Non che siano cambiati gli obbiettivi e i sogni di un mese fa..ma basta poco, anzi pochissimo, perchè si continui a rimandare qualunque cosa, protetti e offuscati dalla convinzione di essersi fatti già un culo tanto per cinque giorni di fila. La coscienza del buon lavoratore è pulita. Quella del buon sognatore anche. Quella dell'artista marcisce in una stanza segreta del mio cervello, di cui da tempo non trovo più la chiave.
Così la barca avanza lentamente tra la fitta vegetazione, ondeggia paurosamente ma ancora non si ribalta; raggi di luce sembrano filtrare dall'oscurità lontana verso cui ci stiamo dirigendo. Nessun respiro, nessuna parola...non sappiamo cosa ci attende: fingendo incuranza ed ostentando (forse scaramanticamente) sempre meno ottimismo, ci prepariamo mentalmente a ciò che potremo vedere al termine di questo breve viaggio: lunghe cascate avvolte dalle tenebre o un lago dorato immerso nella luce.

sabato, settembre 17, 2005

I Want None Of It

Dobbiamo eliminare tutti i pedoni. E' diventata sempre più una priorità cancellarli dalla faccia della terra. I pedoni sono pericolosi. Essi camminano, avanzano con lentezza, guardano le cose che scorrono piano davanti ai loro occhi. I pedono pensano. Riflettono. E' questo che ci deve spaventare di più di loro. Sono d'accordo con voi, non ne sono rimasti molti sulla faccia del nostro Primissimo mondo ma ancora mi inquietano. Fortunatamente molti di loro si sentono in colpa per non essere su un'auto o su un mezzo a motore e per cancellare il loro imbarazzo fingono di usare il proprio cellulare controllando sms letti già venti volte, cancellano sms, telefonano a persone a cui non hanno assolutamente nulla da dire, fanno cose inutili tipo fumare o guardare l'orologio per far vedere a chi li guarda da dietro il vetro di un'auto che anche loro sono impegnati anche se vanno a meno di 70 Km/h.
Ma ce ne sono alcuni che mentre camminano, senza il minimo pudore, senza la paura di non sembrare occupati, si guardano attorno, osservano le cose che incontrano e riflettono. Spesso non hanno uno sguardo perso nel vuoto, anzi sorridono. Ho il terrore dei pedoni che sorridono. Forse non stanno guardando il cartellone pubblicitario 10 x 10 posto dietro di loro che li vorrebbe aiutare nel consumo; forse non hanno nemmeno notato le incredibili offerte di cui sono piene le vetrine che sorpassano noncuranti; non sentono il rumore dei clacson degli automobilisti incazzati. A che cosa staranno pensando? A loro stessi? Al cagnolino dietro la ringhiera che li guarda docilmente? Probabilmente a voi non capita da molto tempo ma a me è capitato proprio da poco di dover fare qualche km a piedi ed è stato sconvolgente. Mentre ascoltavo la musica camminavo ed ho iniziato a pensare a tante cose a cui non pensavo da tempo. Ero quasi felice di spostarmi muovendomi grazie ai due arti inferiori. Osservavo le facce inespressive dei guidatori di macchine tutte uguali (le facce non le macchine). Ho visto cose a cui non avevo mai fatto caso tutto le volte che sono passato con la mia punto blu. Ho mantenuto il mio sguardo su oggetti insignificanti come alberi, polli, finestre, tetti ed altre cose che alla velocità di 80 km all'ora perdono decisamente interesse. Ho fatto connessioni mentali, ho collegato la musica alle immagini. Ho pensato ad un mondo lento lento che ascoltava la musica che piaceva a me. Ho immaginato persone sorridenti che incrociavano altre persone sorridenti. E' stata un'esperienza terrificante. Per questo ora mi sono preso così a cuore la questione dei pedoni. Dobbiamo falcidiarli, spazzarli via. Sogno un mondo in cui la velocità diventi il segno distintivo di tutte le nostre azioni; dove libertà significhi scegliere tra si e no. Odio le domande con risposte multiple. Peggio ancora i questionari con risoluzione aperta. Che perdita assurda di tempo. Il minimo di scelta equivale al massimo della libertà. Il margine di errore tende a zero. Aspiro ad un mondo in cui i contatti umani seguando il modello del Telepass. Nessun contatto, nessuno scambio di sguardi, nessun passaggio di materia da un corpo all'altro. Tutto è movimento di bit, informazioni prive di consistenza, forma, odore, sapore o volume. Ridurre al minimo il contatto previene il rischio di contagio in caso di epidemia. Il rischio di provare odio. E amore. Più scambi, nessun contatto. Guardarsi negli occhi mi fa sempre più paura. Dovrebbe essere evitato. Apre una serie di possibilità e di azioni che lo sfrecciare di due auto in direzioni opposte fortunatamente preclude. La cosa più imprevedibile di questo mondo sono due persone che si incrociano lungo una strada: migliaia di possibilità sono aperte, imprevisti, linee che si intersecano per poi perdersi per sempre. Questo non accade in un'autostrada. Monadi d'acciaio che sfrecciano ognuna lungo la propria linea preferenziale e privata. Incontro significherebbe incidente, scontro, morte. Linee parallele o falsi incroci sfiorati di linee che viaggiano su piani differenti creando l'illusione di un incontro. Non rallentiamo vi prego. Non voglio avere il tempo di pensare che forse avrei dovuto e non ho fatto. La velocità non prevede rimorsi o possibilità di esplorare l'inesplorato; la velocià è placida incoscienza, pura irrazionalità mascherata da efficienza. Uccidiamo tutti i pedoni. Essi sono schegge impazzite che, come pietre focaie, rischiano di accendere la scintilla della possibilità. Uccidiamoli o costringiamoli a girare con un cellulare o aumentiamo le dimensioni dei cartelloni pubblicitari. Mettiamo schermi luminosi pieni di denti scintillanti e mani che si stringono lungo il marciapiede. Oppure sotto i loro piedi. Teniamo occupate le loro menti mentre camminano. Almeno fino a quando raggiungono la propria casa. Perchè lì, si sa, non c'è più pericolo. La Tv accesa e sfrigolante non gli lascerà più scampo.
Non ho più voglia di incubi. Vi prego basta. Il solo pensiero di ciò che può scatenare uno scambio di sorrisi tra due sconosciuti che passeggiano per strada mi paralizza. Sogno spesso che questo possa accadermi. Mi risveglio con orrore. Dobbiamo evitare che nel ventunesimo secolo, gli uomini dotati di videofonini per rappresentarsi a distanza, di lettori mp3 per non sentire le grida di aiuto del vicino, di occhiali da sole a specchio che rimandano al mittente le occhiate invadenti dell'altro, corrano il rischio di mettere le proprie vite in mano alla pura possibilità. Qualcuno mi dia almeno delle istruzioni, un copione da seguire. O un telecomando per cambiare canale.
Ho paura che un giorno, in una rara giornata di sole del ventunesimo secolo, tutte le mie certezze costruite lentamente e con fatica vengano spazzate via dalla vista di qualcuno o qualcosa che viaggia a meno di 50 km/h. Non permetterò che questo mi accada.

giovedì, settembre 01, 2005

Promemoria:

Quando usi il Batch Capture ricordati, dopo aver preso accuratamente tutti gli In e Out delle diverse riprese che ti servono, e dopo aver salvato puntualmente il tutto con un nome appropriato, di pigiare il tasto CAPTURE, altrimenti il computer non acquisisce proprio una bella sega.
Se non lo fai, o sei un coglione, oppure ti piacciono talmente tanto le feste degli alpini da essere disposto a sorbirti due volte di seguito, a distanza di nemmeno un giorno, ben 3 ore di filmato tra canti, celebrazioni, preghiere e tanto tanto folklore.
Buon venerdi mattina.
Coglione.