sabato, giugno 10, 2006

Preparativi

Nessuno era mai tornato da quella spedizione. No no...mi sono espresso male.
Nessuno era mai tornato uguale a come era partito, in seguito a quella spedizione.
La maggior parte della gente perdeva letteralmente la testa.
Non so cosa li spingesse esattamente a varcare la porta della Stanza...
forse il semplice fatto che non avevano nulla da perdere...
la lucida consapevolezza che, qualunque cose si celasse al di là del muro,
sarebbe stato comunque meglio di continuare a vivere
questa vita circolare e monotona

fatta di infinite ripetizioni caratterizzate da sfumature infinitesimali.
Ora basta pensarono.

Basta con le solite persone,
i soliti sorrisi in tv, i soliti sorrisi nella realtà,
il solito lavoro,
la solita birra del week-end,
la solita speranza, sempre più flebile, che qualcosa prima o poi cambierà
e la solita voce che sussurra all'orecchio: "Nulla cambierà".
Inutili furono i nostri tentativi di distogliere le loro menti da quel folle proposito.
Invano si cercò di farli ragionare.
Erano troppo sicuri di quello che stavano facendo.
Non tanto perchè sapevano cosa li stesse aspettando.
Piuttosto, perchè sapevano bene cosa stavano per sempre abbandonando.
Un mondo che più non sentivano loro...a cui si erano stancati di appartenere.
Per questo motivo, credo, ci salutarono col sorriso, senza malinconia..
con risate liberatorie, parole leggere e la frenesia tipica di chi si accinge
a partire per non tornare mai più.
Questi sono alcuni dei momenti che precedettero il loro addio.

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