domenica, gennaio 29, 2006

Uno sbadiglio ci salverà

"Il problema dell'uomo moderno non è la sua cattiveria. Al contrario, per ragioni pratiche, l'uomo moderno preferisce, nel complesso, essere buono. Detesta solo annoiarsi. La noia lo terrorizza, mentre non c'è nulla di più costruttivo e gene­roso che una giusta dose quotidiana di tempi morti, di istan­ti inerti, da soli o in compagnia. Octave lo ha capito: il vero edonismo è la noia. Solo la noia permette di godere del pre­sente, ma tutti hanno l'obiettivo opposto: per divertirsi gli oc­cidentali evadono attraverso la televisione, il cinema, inter­net, il telefono, i videogiochi, o una semplice rivista. Fanno le cose ma non ci sono mai con la testa, vivono per procura, come fosse un disonore accontentarsi di respirare qui e ora. Quando ci si piazza davanti alla tv o a un sito interattivo, quan­do si parla al cellulare o si gioca con la Playstation, non si vi­ve. Si è da un'altra parte rispetto a dove si sta. Forse non si è morti, ma neanche troppo vivi. Sarebbe interessante misura­re quante ore al giorno passiamo altrove dall'istante. Altrove da dove ci troviamo. Tutte queste macchine ci rendono sem­pre meno presenti a noi stessi, e sarà sempre più complicato sbarazzarsene. Tutti quelli che criticano la società dello spet­tacolo hanno la tele in casa. Tutti i denigratori della società dei consumi hanno una Carta Visa. La situazione è inestrica­bile. Nulla è cambiato dai tempi di Pascal: l'uomo continua a fuggire la propria angoscia con il divertimento. Solo che il divertimento è diventato così onnipresente da sostituire Dio. Come fuggire il divertimento? Affrontando l'angoscia.

Il mondo è irreale, tranne quando è noioso."

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