venerdì, gennaio 27, 2006

white white white lies

Così ho telefonato in ufficio dicendo di essere stato attaccato da un pupazzo di neve gigante che ha cercato di infilarmi su per il culo (della macchina) la sua carotona che usava come naso. Il capo ha detto ok, che non c'erano problemi, che anche lui aveva sentito alla radio altri casi simili di attacchi pupazzeschi che stavano allarmando la comunità civile ed incivile. In realtà, non era vero. Non ero stato attaccato da un uomo-neve. Semplicemente non sono riuscito a salire sulla salitina tanto ripida che separa il mio cortile (dove ci sono i garages) dalla strada fuori da casa. Quindi stamattina tutti a casina, magari ad ascoltare un bel cd (magari quello della copertina che vedete sopra, si chiamano my morning jacket e non riesco a toglierlo dal lettore), o magari a finire di leggere 26.900 lire di frederic beigbeder che ho iniziato l'anno scorso ma non trovo il tempo di portarlo avanti. Non pensavo potesse nevicare così tanto e così a lungo. Non se se essere più felice per lo spettacolo bianco che mi si para davanti (un'allegria assolutamente immotivata, retaggio di quando non si andava a scuola per la neve?? o di quando si giocava con la neve invece di spalarla sporconando??) o più angosciato per i casini che mi comporterà la prossima settimana quando dovrò nuovamente entrare in macchina ed arrivare sano e salvo ( e in orario) al lavoro. Mica posso raccontare ancora la storiella dei pupazzi di neve animati...mi dovrò inventare qualcosa di nuovo credo...sperando che anche la radio locale ne parli anche questa volta...ma questo significa telefonare decine di volte alla polizia municipale, cambiando sempre voce, raccontando una storiella folle che è successa a tutte queste persone immaginarie...proprio come ho fatto stamattina insomma. Ma voi non ditelo a nessuno.

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