domenica, gennaio 29, 2006

Uno sbadiglio ci salverà

"Il problema dell'uomo moderno non è la sua cattiveria. Al contrario, per ragioni pratiche, l'uomo moderno preferisce, nel complesso, essere buono. Detesta solo annoiarsi. La noia lo terrorizza, mentre non c'è nulla di più costruttivo e gene­roso che una giusta dose quotidiana di tempi morti, di istan­ti inerti, da soli o in compagnia. Octave lo ha capito: il vero edonismo è la noia. Solo la noia permette di godere del pre­sente, ma tutti hanno l'obiettivo opposto: per divertirsi gli oc­cidentali evadono attraverso la televisione, il cinema, inter­net, il telefono, i videogiochi, o una semplice rivista. Fanno le cose ma non ci sono mai con la testa, vivono per procura, come fosse un disonore accontentarsi di respirare qui e ora. Quando ci si piazza davanti alla tv o a un sito interattivo, quan­do si parla al cellulare o si gioca con la Playstation, non si vi­ve. Si è da un'altra parte rispetto a dove si sta. Forse non si è morti, ma neanche troppo vivi. Sarebbe interessante misura­re quante ore al giorno passiamo altrove dall'istante. Altrove da dove ci troviamo. Tutte queste macchine ci rendono sem­pre meno presenti a noi stessi, e sarà sempre più complicato sbarazzarsene. Tutti quelli che criticano la società dello spet­tacolo hanno la tele in casa. Tutti i denigratori della società dei consumi hanno una Carta Visa. La situazione è inestrica­bile. Nulla è cambiato dai tempi di Pascal: l'uomo continua a fuggire la propria angoscia con il divertimento. Solo che il divertimento è diventato così onnipresente da sostituire Dio. Come fuggire il divertimento? Affrontando l'angoscia.

Il mondo è irreale, tranne quando è noioso."

venerdì, gennaio 27, 2006

white white white lies

Così ho telefonato in ufficio dicendo di essere stato attaccato da un pupazzo di neve gigante che ha cercato di infilarmi su per il culo (della macchina) la sua carotona che usava come naso. Il capo ha detto ok, che non c'erano problemi, che anche lui aveva sentito alla radio altri casi simili di attacchi pupazzeschi che stavano allarmando la comunità civile ed incivile. In realtà, non era vero. Non ero stato attaccato da un uomo-neve. Semplicemente non sono riuscito a salire sulla salitina tanto ripida che separa il mio cortile (dove ci sono i garages) dalla strada fuori da casa. Quindi stamattina tutti a casina, magari ad ascoltare un bel cd (magari quello della copertina che vedete sopra, si chiamano my morning jacket e non riesco a toglierlo dal lettore), o magari a finire di leggere 26.900 lire di frederic beigbeder che ho iniziato l'anno scorso ma non trovo il tempo di portarlo avanti. Non pensavo potesse nevicare così tanto e così a lungo. Non se se essere più felice per lo spettacolo bianco che mi si para davanti (un'allegria assolutamente immotivata, retaggio di quando non si andava a scuola per la neve?? o di quando si giocava con la neve invece di spalarla sporconando??) o più angosciato per i casini che mi comporterà la prossima settimana quando dovrò nuovamente entrare in macchina ed arrivare sano e salvo ( e in orario) al lavoro. Mica posso raccontare ancora la storiella dei pupazzi di neve animati...mi dovrò inventare qualcosa di nuovo credo...sperando che anche la radio locale ne parli anche questa volta...ma questo significa telefonare decine di volte alla polizia municipale, cambiando sempre voce, raccontando una storiella folle che è successa a tutte queste persone immaginarie...proprio come ho fatto stamattina insomma. Ma voi non ditelo a nessuno.

martedì, gennaio 17, 2006

Orso (Orsi)

Almeno...così dicono...

domenica, gennaio 01, 2006

2005 ti amo: addio (fine)


Steadier Footing

It's gotten late and now I want to be alone.
All of our friends were here, they all have gone home.
And here I sit on the front porch
watching the drunks stumble forth into the night.
"You gave me a heart attack, I did not see you there.
I thought you had dissappeared so early away from here."
and this is the chance I never got
to make a move, but we just talk about
the people we've met in the last five years
and will we remember them in ten more.
I let you bum a smoke, you quit this winter past.
I've tried twice before but like this, it just would not last.

sabato, dicembre 31, 2005

2005 ti amo: addio (intervista)


L'altro giorno stavo camminando per bergamo e, come sovente mi succede, sono stato fermato e quindi importunato da una giornalista (G) che mi ha riconosciuto nonostante avessi berretta, sciarpa, occhiali da sole, e naso finto in modo da rendermi irriconoscibile ai più, ma non a chi mi conosce nel profondo. Purtroppo essere famoso ha anche dei lati negativi. Ecco la trasposizione scritta dell'intervista che ho dovuto rilasciare a quell'impicciona che comunque era anche abbastanza figa; per tale motivo mi pare di aver rilasciato anche dei liquidi. Comunque...
GIORNALISTA: Ciao exitmafio! (per ragioni di privacy mi celerò sotto questo nome fittizio; questo espediente inoltre mi permette di ripetere il titolo del mio blog che è sempre grasso che cola come si dice nel marketing)
IO: Oh no! Mi hai riconosciuto!! *Scapp* *Scapp*
G: Dove scappi exitmafio? (vedi sopra)
IO: *Scapp* Non sono chi dici che io sia...ci deve essere un errore!! *Scapp*
G: Voglio solo farti un paio di domande!! Sii carino dai..che poi vediamo cosa si può fare..voglio dire..se rispondi con cortesia ai miei quesiti..magari poi ci scappa un regalino..sai cosa intendo no?
IO: Intendi dire che mi accompagni a casa e non devo prendere il pulmann? Fa strafreddddo.
G: No. Pensavo ad una pompino. Comunque ok. Ti accompagno a casa. E ti faccio un pompino.
IO: Voi giornalisti siete tutti uguali. Ma tu sei ancora più uguale degli altri. *Scapp*
G: Smettila. Sta fermo per favore.
IO: Ok. Ma facciamo veloce con ste domande. Mi stanno gelando le chiappe e i liquidi che ho perso all'inizio.
G: Dunque..come descriveresti questo 2005 exitmafio?
IO: Beh..è stato un anno fantastico direi..mi sono laureato a maggio..a giugno ho vinto un premio per un video che ho fatto..
G: Quello del manichino che investe il suo creatore giusto?
IO: Si si..TIM E TOM esatto. Poi l'estate passata a lavorare per Movi&co..le giornate allo studiolo con lo smalto nei polmoni e la birra e le pizze d'asporto..figata! Poi c'è stato il viaggio a parigi..le chiaccherate davanti a notre dame..la rissa con la babygang..le partite a scacchi..e poi di nuovo a casa per le riprese e il montaggio del video.
G: Ti riferisci ad UN ABBRACCIO A RAGGI X vero?
IO: Si brava. Proprio quello. Con cui a novembre abbiamo vinto il secondo premio come migliore spot..ma questo lo sai già..proprio un'annata coi controcazzi!! E se non bastasse ad agosto ho pure trovato un lavoro..che tra alti e bassi..è sempre un'esperienza molto interessante e spero possa continuare ancora per un pò..
G: Posso farti un pompino subito?
IO: No dopo.
G: Progetti per il futuro? Voglio dire..2 lavori 2 premi. Dove pensate di arrivare? Mi fate paura quanto siete bravi. Siete anche brutti ed anche per questo che mi fate paura.
IO: Abbiamo in cantire un nuovo corto..sempre uno spot per un concorso..lo spot di un formaggio ma non posso aggiungere nulla..l'idea è strabella..ma non sappiamo se è fattibile..ci servono 2 uomini delle caverne ma non si trovano. Poi abbiamo una vecchia idea su un corto con una storia d'amore ultra nera ma ancora dobbiamo scrivere il soggetto bene..è ancora un canovaccio che potrebbe funzionare ma non trovo il tempo per lavorarci su..vedremo.
G: Pensi che l'anno prossimo possa essere migliore di questo?
IO: Passa alla prossima.
G: Ci racconti l'aneddoto della data sul cellulare?
IO: No dai quello no..e poi non penso che interessi a nessuno.
G: Se non lo racconti, sul giornale scrivo che succhi i cazzi smegmati
IO: Niente..il primo gennaio 2005 ho scritto sul desktop del cellulare BUON 2005!..perchè il 5 è il mio numero fortunato..e ho pensato che questo fosse un anno chiave per me..la laurea..il lavoro che dovevo cercare..i lavori con Alessio..
G: Fai spesso di queste cosa da sfigati come scrivere frasi sul cellulare per auto motivarti?
IO: No no..ma il punto è che quella frase non l'ho mai cancellata. Anche oggi c'è quella frase sul cellulare..12 mesi dopo che l'ho scritta..ed è questa la cosa forte..che io ci credevo davvero che sarebbe stata un'annata buona..perchè il 5 è il mio numero fortunato e così via..
G: Fammi vedere il cellulare per controllare se è vero che c'è ancora quella frase.
IO: No. L'ho lasciato a casa.
G: Dai che lo vedo che nella tasca destra hai il cellulare. Quel rigonfiamento cosa può essere se non il cellulare stretto in una tasca?
IO: Non è il cellulare.
G: E' un pennarello con la punta grossa?
IO: No.
G: E' un porta occhiali?
IO: No. Ok è il cellulare guarda.
G: Ah si è vero..c'è scritto. Incredibile!!
IO: Già. C'è da non crederci ma è proprio scritto sul display. Figata.
G: Scriverai anche l'anno prossimo buon 2006?
IO: Il 6 non è il mio numero fortunato quindi no.
G: Ce l'hai una figa?
IO: Prossima domanda.
G: Qual'è la musica che più hai ascoltato nel 2005?
IO: Mentre scrivevo la tesi ho ascoltato molto
The Beatles - Revolver
The Beatles - White Album
Pearl jam - Live in Verona 2000
Pearl jam - Yield
Belle and Sebastian - Dear catastrophe waitress
Death cab for cutie - Transaltlanticism
Mentre lavoravo con Alessio ad UN ABBRACCIO A RAGGI X ho ascoltato molto:
Paolo Conte - Stai seria con la faccia, ma però...(Un best of)
Yuppie Flu - Toast Masters
Yuppie Flu - Days before the day
Sondre Lerche - Faces down
Sondre Lerche - Two way monologue
Fred Buscaglione - Il Favoloso (Un best of)
Musica brasiliana di cui non ricordo il titolo
Nell'ultimo mese sto ascoltando molto:
Wilco - Kicking Television (live in Chicago)
G: Bastavano un paio di nomi.
Io: Ah..
G: E i Radiohead?
IO: Chi?
G: No vabbè..così..a me piacevano e volevo solo sapere se..no niente. 5 canzoni che hanno segnato questo tuo fantastico anno?
IO: 5 canzoni che hanno segnato il 2005:
Clinic - For the wars
Paolo Conte - Wanda, Stai Seria Con La Faccia...
Yuppie Flu - A Good Guide
The Beatles - For no one
The Postal Service - Such great heights
Nina Simone - Just in time
G: Sono 6 non cinque.
IO: Me ne sbatto.
G: Nemmeno una canzone di Daniele Groff
IO: E' vero. non ci avevo fatto caso!
G: Credi che questa intervista si stia trasformando in un best of di fine anno?
IO: Credo proprio che sia nata esattamente per questo fine.
G: Miglior album usciti nel 2005?
IO: Mmmm..vediamo:
Yuppie Flu - Toast Masters
Wilco - Kicking Television
Sufjan Stevens - Illinois
Sambassadeur - S/t
LCD Soundsystem - S/t
G: E dei libri che mi dici? In tutto quello che è successo hai avuto anche tempo di leggere qualcosa?
IO: Qualcosa:
Ethan Hawke: Il mercoledì delle ceneri
Michail Bulgakov - Cuore di cane
Philip Kerr - Il secondo angelo
John Wyndham - Considera le sue abitudini
Sto leggendo:
Mac Randall - Exit music: la storia dei Radiohead
Frederic Beigbeder - Lire 26.900
Voglio ri-leggere:
Michel Houellebecq - Piattaforma
G: Beh..mi sembra che manchi solo la classifica dei film. 5 film che hai visto quest'anno e che ti hanno entusiasmato?
IO: Dunque...
Tim Burton - La sposa cadavere
Gregg Araki - Mysterious skin
Gus Van Sant - Last days
Edgar Wright - Shaun of the Dead (geniale)
Kim Ki-duk - Ferro 3 (La casa vuota)
Clint Eastwood - Million dollar baby
Nicole Kassel - The Woodsman (Il segreto)
G: Bene...sono piuttosto soddisfatta dalle tue risposte. Sei stato davvero molto esaustivo. Talmente tanto che sembrerebbe un'intervista preparata a tavolino. Direi che possiamo salutarci...
IO: Aspetta un attimo..manca la classifica dei concerti..sei rincoglionita?!
G: Che palle..sta intervista sta diventando una gran rottura di coglioni anche per me..è proprio necessaria anche sta roba dei migliori concerti a cui sei stato?
IO: Certo testa di minchia:
Green day - Gennaio - Assago
Sondre Lerche - Marzo - Bergamo
Yuppie Flu - Agosto - Cremona
Franz Ferdinand - Dicembre - Milano
G: Un pò pochino coi concerti non credi?
IO: Hai ragione..spero di rifarmi quest'anno.
G: Beh..è stata una chiaccherata molto interessante..anche se puzza tanto di autocelebrazione..neanche fossi davvero una star a bergamo..è già tanto se si voltano a salutarti i tuoi amici..e comunque vieni ancora sicuramente dopo Olmi e Bozzetto..hai qualcos'altro da aggiungere come chiusa?
IO: Mmmm...si..che ho amato questo 2005 e anche se non ci rivedremo mai più voglio che sappia che lo ringrazio per tutto quello che mi ha dato..per le persone nuove che mi ha fatto conoscere..per le cose nuove che mi ha insegnato a fare..per i posti che non avevo mai visto prima..per avermi regalato un anno pieno di vita e di esperienza. Grazie.
G: Quest'ultima parte magari non la metto che è un pò patetica. Un'ultima cosa: come ti è venuta l'idea di questa fantomatica intervista? Ti senti frustrato o cosa? Hai manie di grandezza o sei solo ubriaco alle 11 di mattina. No perchè davvero...è piuttosto pericolosa come cosa un'autointervista...sei del tutto lucido mentre scrivi?
IO: Non del tutto. E' che ieri ho guardato qualcosa come 5 videocassette di fila dell'Antologia dei Beatles e alla fine credevo di essere una rock star, non ho ancora deciso se John Lenon o Paul...John è più fico ma è già morto..quindi propenderei per il sempre vivo McCartney..che tra l'altro ha fatto un ultimo album mica male..ah! Chiedimi qual'è il mio sogno nel casstto?
ALTER EGO: Che palle no..dai..ormai lo abbiamo detto che questa intervista non ha mai avuto luogo..sono solo il tuo alter ego nato per ingrandire il tuo stupido piccolo ego..non sono una cazzo di giornalista!! DAi andiamo via dai.
IO: Dai fammi quella del sogno del cassetto e poi andiamo!! Dai dai!!
ALTER EGO: Che due coglioni..quel'è il tuo sogno nel cassetto exitmafio di sta minchia?
IO: Cantare davanti a migliaia di persone!!
ALTER EGO: Ecco bravo..notevole. Andiamo..che la maggior parte della gente si è fermata di leggere da un pezzo..e poi devi farti una doccia per stasera che puzzi come un cammello.
IO: Si ma quindi fammi capire..se tu non sei davvero una giornalista..chi me lo fa quel famoso pompino di cui si parlava??
ALTER EGO ALTER ATO: Vaffanculo.
IO: Buon anno..


2005 ti amo: addio (parte prima)

At Least That's What You Said

When I sat down on the bed next to you
You started to cry
I said, maybe if I leave, you'll want me
To come back home
Or maybe all you mean, is leave me alone
At least that's what you said

You're irresistible when you get mad
Isn't it sad, I'm immune
I thought it was cute
For you to kiss
My purple black eye
Even though I caught it from you
I still think we're serious
At least that's what you said

mercoledì, dicembre 28, 2005

Nevica e all'improvviso ho 5 anni
















Hell is Chrome


When the devil came
He was not red
He was chrome and he said

Come with me
You must go
So I went
Where everything was clean
So precise and towering

I was welcomed
With open arms
I received so much help in every way
I felt no fear
I felt no fear

The air was crisp
Like sunny late winter days
A springtime yawning high in the haze
And I felt like I belonged
Come with me

Come with me
Come with me
Come with me
Come with me
Come with me
Come with me
Come with me

domenica, dicembre 18, 2005

Girare pagina..











Tempo di cambiare...

Tempo di ritornare sulle proprie decisioni
Giuste o sbagliate che siano.
Tempo di confrontarsi con gli altri
O con l'Altro.
Tempo di uscire dal guscio comodo
Dell'isolamento preventivo.
Tempo di riflettere su ciò che è successo
Per stemperare i toni e sgonfiare i clamori
Per capire che ciò che sembra eccezionale
In verità è soltanto l'epifania di qualcosa inevitabilmente destinata a ripetersi.
Tempo per dimenticare le vittorie
E rimboccarsi di nuovo le maniche in cerca di futuri traguardi.
Tempo di tirare una riga
e finire finalmente il Book Beluga.
Tempo di prendersi maggiori responsabilità.
Tempo di buttare i semi per nuovi germogli
anche se questi cresceranno soltanto lontano da casa.
Tempo di buttarsi in nuove esperienze.
Tempo di riflettere su quanto finora mi è andata bene
E prendere decisioni affrettate è la cosa più stupida che si possa fare.
Tempo di puntare su di me.
CHI ALTRI SE NON IO?
QUANDO SE NON ORA?
DOVE SE NON QUI?
Qualunque cosa significhi
E' tempo di girare pagina.
Che l'anno nuovo è alle porte.
Tempo di sorridere.
Di sorridere.
Di sorridere.
Almeno un pochino.
Almeno proviamoci.
Tempo per essere più leggero.


giovedì, dicembre 01, 2005

Galleria di una vittoria

"La parola, detta o scritta, non mi è facile, tanto meno quando devo parlare di me o del mio lavoro. (...) Chi voglia sapere qualcosa su di me come artista - l'unico mio aspetto degno di nota - deve considerare attentamente i miei quadri e cercare di individuare in essi che cosa sono e cosa voglio". Gustav Klimt
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sabato, novembre 26, 2005

Meno QUATTRO

Fuori nevica ma ella è ancora decisamente troppo gelata per attaccarsi allegramente sulle cose: sui cappucci colorati dei bambini che vorrebbero costruire il loro primo pupazzo, sugli alberi ormai spogli da un pezzo che non si vergognano nemmeno più di essere nudi, o sui tetti delle case che a loro non gliene frega un cazzo di quello che succede intorno tanto sono tetti, punto e basta. E' una neve che non vuole proprio lasciare un segno duraturo, oggi cade, domani non c'è più, solo un pò di ghiaccio sulle strade che le rende piste da ghiaccio ma senza i pattinatori.
Io invece un segno lo vorrei lasciare.
Mentre nevica, mi sveglio tardi, faccio colazione e mi chiedo dove sono finiti tutti che sono a casa solo solo. Scopro che in perù la coca cola non la bevono preferendo la inca cola, che solo il 30 per cento dei peruviani bevono la coca, mentre gli altri tutti a tracannarsi la inca cola che ha il colore della pipì e sa di gomma da masticare. Così dicono alla radio. La pepsi solo il tre per cento per essere completi. Mi accorgo guardando la neve che era da tempo che non aspettavo così tanto le vacanze invernali. Ora non vedo l'ora che sia natale domani. "Vacanze" per modo di dire...io sono abituato ai quindici giorni delle vacanze scolastiche...invece qui sarà già bello fare cinque giorni e pedalare.
Questa settimana è stata davvero una rottura di balle. Niente che mi sia successo di brutto o personale questa volta, ma inizio a capire seriamente che in giro c'è gente che si diverte davvero a piantar grane al prossimo. Inizio a riconoscere gli squali, le faine, i serpenti ed altri animali con cui dovrò convivere per un'intera vita. Questa settimana più che altro è stata come una sorta di bungee jumping: nonostante alla fine il mio destino era quello di penzolare a testa in giù vicino al terreno bagnato, sono riuscito a rimbalzare un paio di volte piuttosto in alto, riuscendo anche a godere di un ottimo panorama. Così mi ritrovo il martedì ad uscire dall'ufficio alle 20.30 perchè un clientetestadipene ha piantato una grana proprio grossa, mentre chi dovrebbe agevolare il nostro lavoro lo complica maledettamente. Mi sembra di stare su una zattera alla deriva che prima o poi dovrà affondare, il cui capitano sembra aver perso la rotta da tempo e vorrebbe saltare velocemente su una barca un pò più stabile ma non sembra trovare il tempo e i mezzi per farlo.
Mercoledì mi trovo catapultato allo iulm per la proiezione di tutti i video del concorso. mi accorgo con piacere che il nostro spacca il culo e passando da un concorso locale ad uno nazionale il discorso non cambia molto: se le idee non ce le hai a bergamo, non è detto che ce le hai a roma o a milano o a napoli. Ho visto spot senza personalità, senza la necessaria voglia di rischiare qualcosa, ho visto tanti compitini allineati pallidamente alla media, al prodotto, alla marca. Per un concorso che premia la creatività mi aspettavo molto di più. Per questo sono davvero felice per tutti i giudizi positivi riscossi durante il nostro intervento e la proiezione del nostro video "Un abbraccio a raggi X". Abbiamo ricevuto complimenti ed in bocca al lupo da pressochè tutte le persone che contavano qualcosa in quella giornata; complimenti reali, sentiti, se non altro per il fatto che io e alessio siamo i primi ad esserci accorti da tempo di aver fatto qualcosa di importante. Il rappresentante della philips, azienda per cui abbiamo realizzato il video, era raggiante, quasi emozionato per il risultato che ha avuto davanti ai suoi occhi. E' stato bello fare un bagno veloce ed indolore in una realtà che mi piacerebbe vivere di continuo in futuro, nonostante tutte le difficoltà di cui sono consapevole. Ma credo che abbiamo i mezzi e la testa per arrivarci lì. Forse non le conoscenze, forse non la voglia di accettare compromessi, forse abbiamo troppa dignità per arrivarci. Boh.
Quindi il giovedì e il venerdì ripiombo in 2 giornate di noia totale, svuotato totalmente da ogni iniziativa ed entusiasmo di lavorare a spot da 30 secondi di bar, centri di benessere gestiti da guru coi baffi e gli occhiali, negozi di cucine, dove la mia unica preoccupazione è quella di scontornare bene i loghi orrendi della ditta, scegliere bande gialle verdi o blu per l'indirizzo e fare in modo che buchi di quaranta metri quadri appaiano come dei dei musei (opss...). Mi accorgo con piacere di non essere disposto ad essere umiliato per telefono da persone piccole piccole il cui unico interesse è di avere il culo parato senza curarsi minimamente del fatto che stai facendo di tutto per sistemare cose che non hai nemmeno iniziato tu e sono rimaste a metà. A volte, mi rendo conto con stupore che ci sono alcune persone che si stupiscono e ci rimangono anche male se ricevono risposte caustiche e ironiche dopo che ti hanno rotto il cazzo telefonandoti quattro volte in dieci minuti per ricevere un lavoro. E' bello sentire che non se l'aspettavano, che si attendevano la solita risposta remissiva di scuse che chiede un pò più di pazienza e invece questa volta no: arriva la bastonata: vedi stronza, non è stando al telefono con te a gonfiarmi le palle di stronzate che io riuscirò a mandarti più celermente la tua cazzo di mail con l'allegato che vuoi. Ci soffi dentro vero? Lo immaginavo.
Intanto continua a nevicare. La sua consistenza sembra lentamente intenzionata a mutare, divenendo via via più soffice, più morbida e gentile. Ha capito che non è col gelo che riuscirà ad attaccarsi più facilmente alle cose, ai cappucci, ai rami e ai comignoli. La neve ora sembra attecchire trasformando il tutto in un quadro naif di quelli che ho in cucina nel calendario.
A volte bisogna bastonare, colpire quando meno l'altro se l'aspetta, a volte bisogna trattare tutti come imbecilli dicendogli di aprire l'allegato che gli hai mandato e quindi magari di leggerlo pure, a volte bisogna uscire dalla maschera del bravo impiegato schiavo e fargli capire che prendi ordini forse da chi ti paga e basta.
A volte invece bisogna avere la forza e il coraggio di puntare sulla dolcezza e sulla poesia, fingere di non stare vivendo nell'epoca in cui viviamo, cancellare il contesto, renderlo impalpabile, invisibile, costruire il tuo mondo al di là di tutto e di tutti, mostrarlo agli altri con la forza dell'ostinazione, col tempo, senza fretta, in modo che anche loro a poco a poco si abituino e capiscano che la tua non è una posa, una finzione, tu davvero ci credi. E quando anche gli altri capiscono e ti chiedono e si interessano, solo allora comprendi di non essere stato un pazzo a fare orsetti di smalto su lastre radiografiche, a costruire un cubo di cartone riempendolo di stelle azzurre, a far penzolare peluches su fili di nylon in una stanza di ospedale immerso nel verde, a salutare un manichino trattandolo come un compagno di viaggio. (ok questo non è del tutto normale lo so..).
Ora i fiocchi sono enormi, posso scorgerne la forma, posso prenderli sul palmo della mia mano e osservarli per qualche breve istante. Uno dopo l'altro stanno cambiando tutto ciò che mi circonda. In maniera silenziosa, lasciano il segno. E nessuno può farci proprio niente. Il bello è proprio questo.
E mancano soltanto quattro giorni.
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sabato, novembre 19, 2005

Meno DIECI


Mi sento come quel coccodrillo che mentre mangia il cowboy viene mangiato a sua volta dal grande ippopotamo.
Sono un cacciatore affamato
o sono io la povera preda?

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venerdì, novembre 04, 2005

Lucky

Potevo fare un incidente stradale mentre guidavo per recarmi al lavoro ascoltando Lucky dei Radiohead nell'autoradio.
Sarei potuto cadere dalle scale rimanendo paralizzato mentre scendevo in garage dopo aver evitato di prendere l'ascensore per motivi di sicurezza.
Avrei potuto ingoiare una lisca di pesce mentre mangiavo del merluzzo a pranzo, con contorno di patate bollite condite con olio e prezzemolo davvero gustose.
La macchinetta del caffè poteva esplodermi in faccia mentre mi prendevo una meritata pausa in ufficio, in compagnia dei miei cordiali colleghi di lavoro, uno dei quali rasta.
Potevo precipitare dalla finestra mentre sollevavo le tapparelle stamattina appena alzato, mentre mentalmente facevo la conta di quanto mancava al giorno della premiazione.
Avrei potuto essere schiacciato a morte da un sasso mentre passavo sotto ad un ponte in auto mentre una fortunata coccinella si posava sulla mia mano sinistra munita di braccialetto verde che in realtà è un pass del South-Side festival a cui ho partecipato con letizia nel 2003.
Sarei potuto scivolare nella vasca da bagno battendo la testa sul duro rubinetto mentre facevo una doccia rilassante cantando i'm singing in the rain.
Avrei potuto guadagnare 5 euro facili facili grazie a Dabel, andando però incontro a diverse malattie veneree e quindi probabilmente mortali.
Avrei potuto litigare animatamente con Davide e suo fratello per un motivo futile finendo nel canestro che abbiamo in sala montaggio perdendo l'uso delle gambe e delle braccia ma non del cervello quindi ironia della sorte sarei diventato un tronco umano pieno di astio e bile da sputare a destra e manca.
Poteva succedere che la sorella di Dabel si trasformasse in un robot con le lame rotanti e le ali e mentre mi porgeva gentilmente il caffè con l'altra mano fattasi di metallo inattaccabile mi troncasse la testa in una mossa lesta e maligna.
Avrei più semplicemente potuto trovare un cognome diverso sul cartellino sotto il campanello dell'appartamento in cui abito, svegliandomi così da un sogno e accorgendomi che in realtà io sono Mr. Ubululu e non ho il permesso di soggiorno in Italia in quanto algerino.
Molto banalmente un aereo potava cadere sulla Creativa e però infilzare soltanto me con la punta che tutti gli aerei hanno sul muso davanti tipo grattachecca e fichetto, mentre fabio per fortuna non c'era perchè era fuori. (per fortuna nel senso che ha evitato di finire infilzato anche lui mica nel senso che per fortuna era fuori e non era nei paraggi e si lavorava meglio no no).
Per non parlare del fatto che sarei potuto soffocare nel sonno mentre russavo fragorosamente nella mia stanza col soffitto pieno di stelle lune e pianeti tipo bambino di 5 anni.
Poteva succedere tutto questo e anche peggio e invece no.
Che giornata fortunata.
ATTENZIONE: molte delle frasi precedenti contengono forti quantità di ironia mista a rabbia con aggiunte qua e là di orgoglio ferito. Maneggiare con cura.

martedì, novembre 01, 2005

Motion picture soundtrack

Sunshine boy the endless joy rushes in our home
Sunshine boy the endless joy rushes in our home
In one and out one come my love
In one and out one now it's safe and warm
And long before
Your all made up for the wars


E' ufficiale: il conto alla rovescia è iniziato.
Non dormirò più. Proverò a contare le pecore
ma vedrò soltanto orsetti bianchi che saltano
volando al di là della staccionata.
Si salvi chi può.

lunedì, ottobre 17, 2005

mercoledì, ottobre 12, 2005

Mangiatore di merda

Quello che vedete a sinistra è tutto ciò che di creativo ho concepito durante questo mese e mezzo di lavoro. Che ovviamente non ha nulla a che fare con il lavoro. E' soltanto un piccolissimo sfogo nato da una grandissima frustrazione. C'è chi sclera, chi si ribella, chi fa resistenza passiva, chi si arrende...io disegno durante quegli pseudobuchi di tempo che vanno dal momento in cui pigio il tasto ARRESTA SISTEMA al momento in cui devo togliere per l'ennesima volta il disco X e sostituirlo con il disco Y. Oggi ho passato l'intera giornata a sostituire dischi, a cancellare cartelle di cui ignoravo il contenuto e il significato, a scrivere DISCO A dentro a certe cartelle, dopo aver controllato (anche due volte) che le medesime si trovassero o in F, o in LASIE, o sulle copertine di una decina di cd, o su una lista di nomi scritti su alcuni fogli di carta. Ah! Nel frattempo rispondevo al telefono in maniera garbata senza sapere assolutamente chi fossero i miei interlocutori che, in maniera altrettanto garbata, sembravano diffidare di me, non volevano parlare con me anche quando ero disponibile ad ascoltarli prendendo appunti, ma si limitavano a dire che avrebbero telefonato più tardi quando Tizio e Caio (al momento occupati) fossero stati disponibili.
Mantenere la calma a volte non è facile. Soprattutto quando ti fai davvero il culo controvoglia, uscendo dall'ufficio ben oltre l'orario che ti sarebbe richiesto dal tuo (non) contratto, e i tuoi datori di lavoro (marito e moglie) ti caricano ricordandoti che sei IN PIU' (quindi non necessario), dicendoti simpaticamente alla fine della giornata (19.30 circa) a mò di battuta che sei economicamente UN PESO per l'azienda. Rimanere calmi è difficile. Mostrare falsi sorrisi di complicità lo è altrettanto. Quando la tua misera paga sembra, non solo un gesto di carità, ma addirittura uno sgarbo che fai ai tuoi poveri superiori, che non perdono occasione per dimostrare come manchino i soldi per assumerti, come sia difficile campare al giorno d'oggi e come io li metta quotidianamente ad un bivio (confermarti a fine mese o lasciarti a casa?), rimanere ironici e divertenti inizia a risultarmi un tantinello difficile. Soprattutto quando ti accorgi che la tua presenza, se non è indispensabile, almeno è necessaria perchè l'attività proceda senza intoppi e senza che qualcuno (sto parlando proprio di te caro collega crestato) non finisca per diventare davvero un martire. Come hai detto: buoni si, ma non scemi.
Mi trovo allora a volare con la mente ad una serata di Novembre che ancora deve accadere quando, insieme al mio Socio, scoprirò se gli sforzi di una estate riusciranno a cancellare la merda che sto gentilmente ingerendo. Per il momento mi accontento di tanti (tanti) complimenti e pareri ottimisti che ci giungono in questi giorni da parte di chi ha il piacere di vedere la nostra piccola emozionante creazione. Volo al momento in cui vedrò la nostra creatura (forse) proiettata in un cinema o in un teatro davanti a tante persone che la osserveranno per la prima volta, al momento in cui tratterrò il respiro prima che le luci si accendano di nuovo, al momento in cui la fatidica frase THE WINNER IS...verrà pronunciata. Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto; ogni volta che la vedo non riesco a non rivederla e rivederla fino allo sfinimento. Per trenta secondi godo, e in maniera del tutto incontrollata un sorriso si apre sul mio volto, accadimento raro negli ultimi tempi.
Questi voli mentali (ormai sempre più frequenti e incontrollabili) rendono ancora più difficile e complicato mantenere quel sano atteggiamanto di umiltà nei confronti di chi mi sta impiegando per svolgere attività deprimenti, compiti a cui non sono mai stato abituato e che ho sempre ripudiato, senza purtroppo scorgere nemmeno lontanamente un briciolo delle mie qualità (che in effetti lì non servono proprio a nulla). Il tutto condito con sane batture di sprito volte a ricordarti che comunque non sei importante e che comunque potremmo tranquillamente fare a meno di te e della tua laurea.
Ebbene...continuerò a mandar giù merda fino alla fine di questo mese...data in cui il mio datore di lavoro dovrà finalmente percorrere una delle strade del bivio (dentro o fuori, sei dei nostri oppure buona fortuna per tutto). Per il momento, affinchè questo sembri almeno un pochino uno sfogo e non soltanto una lagna pietosa, vorrei congedarmi con un semplice, liberatorio
VAFFANCULO.


martedì, ottobre 04, 2005

Why so green and lonely??


This is me and my first green friends.
After a working month, today we have finally met one another.
I dont know if I am happy or not.
They are nice and polite..
But we feel soooo lonely!!
I need more friends like them.
Please help!

COMING SOON ON THIS BLOG:
Me eating a can of beans.
Me living in a hut.
and
Me sleeping at the station.

aka

Evviva il mio primo stipendio!!!
Sono povero! Sono povero!

lunedì, settembre 26, 2005

Lettera aperta ai V.I.P.

I fatti drammatici degli ultimi giorni mi hanno dato tanto da pensare e quindi ho ritenuto che fosse necessario scrivere due righe..pardon..due parole in merito a questi brutti fatti che stanno gettando un'ombra inaspettata sul vostro fantastico mondo.
Cari V.I.P., noi vi adoriamo, seguiamo con passione le vostre storie alla tele, uno che ama l'altra, lei che tradisce il primo facendosela con il secondo che però si scopre essere il figlio del padre scomparso cinquanta puntate prima che però in realtà non è proprio il padre..insomma le vostre intricate vicessitudini fanno parte anche della nostra vita, la fiction non è solamente fiction quando entra piano piano nelle nostre case e nella nostra umile realtà..come potete deluderci in questo modo? E poi perchè?
Avete il cane, il pitone, i cavalli, le cavalle, gli unicorni, avete belle donne, anche quelle che costano tanto, villoni da paura che un giorno non basta a camminarci dentro che ci si perde da quanto sono grandi e pieni di specchi (cioè..così io me le immagino), siete pieni di amici che vi salutate a vicenda in tutte le trasmissioni (come potete aver paura di rimanere soli?), vi abbracciate sempre quando vi incontrate con tanto di bianchi sorrisoni splendenti, qualcuno di voi ha anche la barca, la quarta e quinta casa..ora io dico..ok fare le feste o i party come li chiama la brava Parodi e il simpatico Cucuzza..passi pure fare tardi in piscina con la musica alta che tanto i vicini non si lamentano perchè siete dei V.I.P. e nessuno si immagina lontanamente di rompervi le balle..va bene anche un pò di alcool se no mi direte voi che festa è..però dai..lasciate stare la polverina bianca che vi fa tanto male..che poi ci sono quegli infami dei giornalisti sempre a caccia di scoop che non vedono l'ora di infangare la vostra fulgida stellina..promettetemi di non usarla più la polverina, e neanche le pastigliette che non venitemi a dire che vi servono per la gola arrossata o per la tosse che non vi credo più..e neanche i mix di alcool e polverina sembra facciano tanto bene a vedere le facce dei vostri poveri amici che hanno sgamato in questi giorni. Avete visto come erano sbattuti nella fase cosiddetta down? Sembravano davvero tristi e smarriti e fa un certo effetto confrontandoli con quei visi sorridenti e solari che siamo abituati a vedere nella fiction e nelle amate soap.
Insomma dai cazzo..due dita di cervello come dice mio padre!! Vi fa male!! Non prendetela più sta cosina che vi piace tanto che poi magari la prende un vostro amico/a che non è tanto abituata e poi vi muore in casa..eccerto che poi ci si arrabbia, però anche voi mica dovevate dargliela cavolo!! O se proprio non potete farne a meno perchè vi rende così sicuri di voi e tanto simpatici e disinvolti davanti ai flash e alle telecamere (come in effetti anche a noi piace tanto vedervi) almeno fatene un uso controllato, magari una dosina al giorno per rimanere lucidi durante le registrazioni o la diretta però poi basta eh! Non datela a sconosciuti che vengono a tenervi compagnia durante il giorno o la notte che poi visto come finisce?! Dai cazzo! Un pò di forza di volontà..che poi anche noi si finisce che non vi amiamo più così come prima se scopriamo che avete anche voi certi vizietti..ma no dai..vi amiamo come prima però dovete essere da esempio..da modello come si dice..sennò chi cazzo imitiamo noi se voi V.I.P. ci deludete così tanto da farci perdere tutta la fiducia che riponiamo nei vostri amati personaggi? Ecco bravi..mi è venuta un'idea..visto che in fondo anche voi siete esseri umani come noi..pieni di merda e di problemi fino al collo, perchè non prendete spunto anche voi dagli stessi eroi che impersonate? Loro non pippano mai, non sono mai fradici di vodka, non si schiantano in autostrada a 300 all'ora e passa..allora dai...promesso?
Mi raccomando..anzi scusate per la sfuriata..so che non ce n'era bisogno..che siete adulti e vaccinati come si dice..so che molti di voi hanno faticato tanto per salire, perchè prima erano tanto poveri ed è giusto che ora vogliano proprio godersela sta vitaccia..quindi non vorrei davvero apparire ai vostri occhi lucidi come un antiquato bacchettone...ma vi prego..una sola cosa vi chiedo..un pò di moderazione così che noi poveracci possiamo ancora continuare a sognare grazie a voi, alle vostre strorie, anche se a volte non ci capisco niente che sono così incasinate da far passare la voglia..vabbè..vi abbraccio forte sperando di non dover tornare di nuovo sull'argomento che c'ho altri cazzi io di cui scrivere.

domenica, settembre 25, 2005

In a little row boat

Imprigionato tra televendite di materassi e di seconde case in montagna, video di alpini non ubriachi e clienti che vogliono il loghetto di un colore un pò più vivace e meno opaco, mi riesce difficile concentrarmi su progetti ed idee un pochetto più artistiche. La barca è apparentemente ferma; in verità si trascina stancamente verso un traguardo novembrino per il quale si è remato per mesi e per cui non c'è più bisogno di vogare. Il problema è quel traguardo potrà diventare anche un punto di partenza o di definitivo approdo. Il tempo e gli stimoli sembrano aver raggiunto il minimo storico ed è difficile pensare di sfornare lavori ed idee geniali nel week-end dopo una settimana di lavoro intenso e stressante dettato da continue scadenze che si tramutano inevitabilmente in leggeri ritardi e telefonate di scusa. Chi spronerà chi a continuare a fare cose per cui non si è pagati e che forse non porteranno nè soldi nè soddisfazioni? Ha senso allora che tutto questo diventi soltanto un hobby? E se diventasse tale, è pensabile ottenere gli stessi buoni risultati finora raggiunti? Chi ci darà la forza e la voglia di trovarci ancora in una piccola stanza, nel fine settimana, rinunciando a ore di riposo e di salutare snebbiamento, per discutere, proporre, buttar giù idee, costruire, insomma...dare vita a dei sogni? Che come ogni sogno che si rispetti sembra assurdo ed inarrivabile fino al momento in cui ci si accorge che è divenuto realtà; ma perchè lo diventi c'è bisogno di dosi di fatica, tempo e sacrificio che trasformino la speranza e il desiderio in azione. Ne abbiamo parlato più e più volte di questo pericolo ma non vivendolo ci sembrava facile da superare: certo che ci incontreremo ancora per scrivere frasi e disegni su di una moleskina; certo che troveremo gli stimoli per fare nuovi video; certo che il lavoro non ci risucchierà tutta la nostra energia e la nostra creatività. Balle. Solo ora capisco cosa significhi la parola week-end, priva di alcun senso fino a poche settimane fa, quando il lunedì e il sabato erano due giorni difficilmente distinguibili. Di certo non c'è più nulla. Non che siano cambiati gli obbiettivi e i sogni di un mese fa..ma basta poco, anzi pochissimo, perchè si continui a rimandare qualunque cosa, protetti e offuscati dalla convinzione di essersi fatti già un culo tanto per cinque giorni di fila. La coscienza del buon lavoratore è pulita. Quella del buon sognatore anche. Quella dell'artista marcisce in una stanza segreta del mio cervello, di cui da tempo non trovo più la chiave.
Così la barca avanza lentamente tra la fitta vegetazione, ondeggia paurosamente ma ancora non si ribalta; raggi di luce sembrano filtrare dall'oscurità lontana verso cui ci stiamo dirigendo. Nessun respiro, nessuna parola...non sappiamo cosa ci attende: fingendo incuranza ed ostentando (forse scaramanticamente) sempre meno ottimismo, ci prepariamo mentalmente a ciò che potremo vedere al termine di questo breve viaggio: lunghe cascate avvolte dalle tenebre o un lago dorato immerso nella luce.

sabato, settembre 17, 2005

I Want None Of It

Dobbiamo eliminare tutti i pedoni. E' diventata sempre più una priorità cancellarli dalla faccia della terra. I pedoni sono pericolosi. Essi camminano, avanzano con lentezza, guardano le cose che scorrono piano davanti ai loro occhi. I pedono pensano. Riflettono. E' questo che ci deve spaventare di più di loro. Sono d'accordo con voi, non ne sono rimasti molti sulla faccia del nostro Primissimo mondo ma ancora mi inquietano. Fortunatamente molti di loro si sentono in colpa per non essere su un'auto o su un mezzo a motore e per cancellare il loro imbarazzo fingono di usare il proprio cellulare controllando sms letti già venti volte, cancellano sms, telefonano a persone a cui non hanno assolutamente nulla da dire, fanno cose inutili tipo fumare o guardare l'orologio per far vedere a chi li guarda da dietro il vetro di un'auto che anche loro sono impegnati anche se vanno a meno di 70 Km/h.
Ma ce ne sono alcuni che mentre camminano, senza il minimo pudore, senza la paura di non sembrare occupati, si guardano attorno, osservano le cose che incontrano e riflettono. Spesso non hanno uno sguardo perso nel vuoto, anzi sorridono. Ho il terrore dei pedoni che sorridono. Forse non stanno guardando il cartellone pubblicitario 10 x 10 posto dietro di loro che li vorrebbe aiutare nel consumo; forse non hanno nemmeno notato le incredibili offerte di cui sono piene le vetrine che sorpassano noncuranti; non sentono il rumore dei clacson degli automobilisti incazzati. A che cosa staranno pensando? A loro stessi? Al cagnolino dietro la ringhiera che li guarda docilmente? Probabilmente a voi non capita da molto tempo ma a me è capitato proprio da poco di dover fare qualche km a piedi ed è stato sconvolgente. Mentre ascoltavo la musica camminavo ed ho iniziato a pensare a tante cose a cui non pensavo da tempo. Ero quasi felice di spostarmi muovendomi grazie ai due arti inferiori. Osservavo le facce inespressive dei guidatori di macchine tutte uguali (le facce non le macchine). Ho visto cose a cui non avevo mai fatto caso tutto le volte che sono passato con la mia punto blu. Ho mantenuto il mio sguardo su oggetti insignificanti come alberi, polli, finestre, tetti ed altre cose che alla velocità di 80 km all'ora perdono decisamente interesse. Ho fatto connessioni mentali, ho collegato la musica alle immagini. Ho pensato ad un mondo lento lento che ascoltava la musica che piaceva a me. Ho immaginato persone sorridenti che incrociavano altre persone sorridenti. E' stata un'esperienza terrificante. Per questo ora mi sono preso così a cuore la questione dei pedoni. Dobbiamo falcidiarli, spazzarli via. Sogno un mondo in cui la velocità diventi il segno distintivo di tutte le nostre azioni; dove libertà significhi scegliere tra si e no. Odio le domande con risposte multiple. Peggio ancora i questionari con risoluzione aperta. Che perdita assurda di tempo. Il minimo di scelta equivale al massimo della libertà. Il margine di errore tende a zero. Aspiro ad un mondo in cui i contatti umani seguando il modello del Telepass. Nessun contatto, nessuno scambio di sguardi, nessun passaggio di materia da un corpo all'altro. Tutto è movimento di bit, informazioni prive di consistenza, forma, odore, sapore o volume. Ridurre al minimo il contatto previene il rischio di contagio in caso di epidemia. Il rischio di provare odio. E amore. Più scambi, nessun contatto. Guardarsi negli occhi mi fa sempre più paura. Dovrebbe essere evitato. Apre una serie di possibilità e di azioni che lo sfrecciare di due auto in direzioni opposte fortunatamente preclude. La cosa più imprevedibile di questo mondo sono due persone che si incrociano lungo una strada: migliaia di possibilità sono aperte, imprevisti, linee che si intersecano per poi perdersi per sempre. Questo non accade in un'autostrada. Monadi d'acciaio che sfrecciano ognuna lungo la propria linea preferenziale e privata. Incontro significherebbe incidente, scontro, morte. Linee parallele o falsi incroci sfiorati di linee che viaggiano su piani differenti creando l'illusione di un incontro. Non rallentiamo vi prego. Non voglio avere il tempo di pensare che forse avrei dovuto e non ho fatto. La velocità non prevede rimorsi o possibilità di esplorare l'inesplorato; la velocià è placida incoscienza, pura irrazionalità mascherata da efficienza. Uccidiamo tutti i pedoni. Essi sono schegge impazzite che, come pietre focaie, rischiano di accendere la scintilla della possibilità. Uccidiamoli o costringiamoli a girare con un cellulare o aumentiamo le dimensioni dei cartelloni pubblicitari. Mettiamo schermi luminosi pieni di denti scintillanti e mani che si stringono lungo il marciapiede. Oppure sotto i loro piedi. Teniamo occupate le loro menti mentre camminano. Almeno fino a quando raggiungono la propria casa. Perchè lì, si sa, non c'è più pericolo. La Tv accesa e sfrigolante non gli lascerà più scampo.
Non ho più voglia di incubi. Vi prego basta. Il solo pensiero di ciò che può scatenare uno scambio di sorrisi tra due sconosciuti che passeggiano per strada mi paralizza. Sogno spesso che questo possa accadermi. Mi risveglio con orrore. Dobbiamo evitare che nel ventunesimo secolo, gli uomini dotati di videofonini per rappresentarsi a distanza, di lettori mp3 per non sentire le grida di aiuto del vicino, di occhiali da sole a specchio che rimandano al mittente le occhiate invadenti dell'altro, corrano il rischio di mettere le proprie vite in mano alla pura possibilità. Qualcuno mi dia almeno delle istruzioni, un copione da seguire. O un telecomando per cambiare canale.
Ho paura che un giorno, in una rara giornata di sole del ventunesimo secolo, tutte le mie certezze costruite lentamente e con fatica vengano spazzate via dalla vista di qualcuno o qualcosa che viaggia a meno di 50 km/h. Non permetterò che questo mi accada.

giovedì, settembre 01, 2005

Promemoria:

Quando usi il Batch Capture ricordati, dopo aver preso accuratamente tutti gli In e Out delle diverse riprese che ti servono, e dopo aver salvato puntualmente il tutto con un nome appropriato, di pigiare il tasto CAPTURE, altrimenti il computer non acquisisce proprio una bella sega.
Se non lo fai, o sei un coglione, oppure ti piacciono talmente tanto le feste degli alpini da essere disposto a sorbirti due volte di seguito, a distanza di nemmeno un giorno, ben 3 ore di filmato tra canti, celebrazioni, preghiere e tanto tanto folklore.
Buon venerdi mattina.
Coglione.